venerdì 25 maggio 2012

Il colpevole è il maggiordomo

Non c'è niente da fare, l'assassino - o meglio, in questo caso, la talpa - è sempre il maggiordomo. Vi ricordate il mio ultimo post? Ecco, è notizia freschissima che l'assistente di camera (insomma, il maggiordomo) di Benenedetto XVI sia la talpa che da inizio anno lancia come coriandoli carte segrete, lettere ufficiali e quanto di più top secret ci sia nel Vaticano alla stampa di mezza Italia.

Come alcuni ricorderanno, l'imbarazzante stillicidio di informazioni era iniziato con le corrispondenze sub secreto di monsignor Viganò, passando tra la lotta intestina nella banca più riciclata del mondo (indovinate un po' qual è ;)) all'attentato al papà, fino alle carte su cui si basa il libro di Gianluigi Nuzzi Sua Santità.

Beh, pare che all'interno di quel piccolo staterello al centro di Roma si siano fatte le cose in grande stile, mobilitando in toto tutto l'effettivo della Gendarmeria vaticana in questa "caccia al ladro"... indagini, interrogatori, perquisizioni a tappeto fino alle più alte gerarchie hanno alla fine portato al colpevole, Paolo Gabriele, detto Paoletto. Padre di famiglia, descritto come mite, solitario e monotono personaggio della cosiddetta famiglia pontificia; l'accusa mossagli è il possesso di documenti che non avrebbe dovuto avere.

Ma già sorgono i primi dubbi: è possibile che un uomo così "banale", perlomeno da quanto è trapelato dal suo identikit, sia la Maria di Nuzzi? "Uno dei più fidati collaboratori di cardinali importanti", che avrebbe goduto della complicità delle alte sfere (Segreteria di Stato, Governatorato, ecc), organizzato un complesso sistema di intermediari, autisti, e non da ultimo incontri segreti in appartamenti sfitti nel centro storico di Roma? La cosa appare poco verosimile, e la stessa cosa devono aver pensato i capoccia della Gendarmeria Vaticana. La caccia - come nelle migliori spy story da guerra fredda - è appena cominciata.

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